martedì 18 marzo 2014

I Vangeli spiegati ad una persona qualsiasi

Apro questo post senza nessun intento particolare, se non quello di spiegare in modo facile, veloce e alla portata di tutti quello che avrei voluto sapere io e che nessuno mi ha spiegato.

Chi scrive è una persona che ha sempre frequentato poco o nulla la messa, che invece ha frequentato il catechismo da bambino (ricordandone ben poco), che si è sposato in Chiesa, che si indigna davanti la mala politica e le notizie di cronaca, che guarda molto il proprio orto e poco quello degli altri, che non fa l'elemosina o al massimo si priva di qualche centesimo se il lavavetri del semaforo è particolarmente insistente. Insomma un uomo medio, ma sto cambiando.

Sono uno come voi, che si alza la mattina e si prepara, accompagna i figli a scuola, va al lavoro e ritorna la sera a casa, guarda la TV ed è già ora di andare a letto, per ricominciare la stessa routine il giorno dopo. Il weekend organizzi le attività per i figli, le passeggiate, il centro commerciale e senza nemmeno accorgertene è lunedì. E senza nemmeno accorgertene sei un vecchio di 80 anni con i tuoi acciacchi e ogni giorno è buono per essere l'ultimo.

Come avete passato l'ultimo anno? Ve lo dico io a cosa avete pensato:
  1. prima a voi stessi (sesso, cibo, vestiti, hobbies, problemi di salute)
  2. poi alle esigenze della famiglia
  3. poi al lavoro che c'è o che non c'è, cioè alle risorse economiche (i punti 2 e 3 sono interscambiabili)
Insomma alla fine tutto si è riassunto nel procacciarsi benessere, perchè alla fine quello che conta dopo se stessi sono i soldi. E se non siete riusciti a diventare ricchi, e se magari adesso avete pure 80 anni... che vita di merda. E allora si che pensate a Dio, perchè per natura l'uomo medio ha una paura fottuta che dopo non ci sia più niente.

Vi propongo un percorso di lettura, da fare in questo ordine, di libri facilmente reperibili in qualsiasi libreria o catena, centri commerciali e persino supermarket:
  1. "Il segno dell'esorcista" di padre Gabriele Amorth, i cui racconti vi faranno scoprire che il Demonio esiste, ha paura e repulsione verso Gesù, la Madonna e i Santi... allora forse a catechismo avevano ragione!!!
  2. "La mia possessione" di Francesco Vaiasuso: se non avete creduto a padre Amorth, credete questo povero tribolato.
  3. Se siete arrivati fin qui, "L'ultimo esorcista di padre Gabriele Amorth" vi farà venire voglia di dare una lettura al catechismo, almeno per tenere lontano il Demonio.
  4. "I segreti di Medjugorje" di Padre Livio, perchè Dio esiste e ci manda a dire come prepararci.
  5. "Medjugorje e il futuro del mondo" di Padre Livio, che cerca di dare un'interpretazione logica ai messaggi e all'annuncio di una imminente fine di questa epoca.
Dopo questo percorso, ho voluto leggere il catechismo (quello per adulti) per capire come ci si dovrebbe o non dovrebbe comportare, scoprendo che l'idea che mi ero fatto era molto qualunquista. E' andata a finire come tutte le idee che ci facciamo semplicemente guardando la TV e chiacchierando con gli amici: calcio, politica, donne, uomini, figli, salute. Però alla fine, quando ci troviamo a parlare con chi tratta uno di questi argomenti per lavoro, veniamo messi di fronte ai nostri limiti e collezioniamo figuracce da Guinness. L'impressione che ho avuto quando ho letto il catechismo è stata di molto più buonsenso e praticità di quanto mi ricordassi.

A questo punto era necessario riprendere la frequentazione della messa domenicale per poter capire meglio quello che ormai era stato sepolto da impegni personali, lavorativi e familiari: la parola di Gesù che ci spiega Dio cosa vuole da noi, cosa ci offre in cambio e cosa succederà dopo la morte. In fondo Dio ci ha chiesto un'oretta alla settimana a cavallo del pranzo, alla fine non è un grandissimo impegno e nella mia parrocchia la messa dura anche meno, per cui ho preso ad andare regolarmente. MA...

...MA il Vangelo era noioso, le letture anche peggio e l'omelia soporifera. Nonostante questo, una buona conoscenza dell'esoterismo mi ha fatto notare subito alcune cose strane in alcuni passi del Vangelo ed in special modo in quello di Giovanni, indicato dalla Massoneria come "Vangelo esoterico". Giovanni ha scritto il suo Vangelo (o, se preferite, il IV libro del Vangelo inteso come testo unico) in modo personalissimo e difforme rispetto agli altri 3, che sono più o meno allineati tra di loro e che per questo motivo sono detti "sinottici".

Innanzitutto viene spesso citato un misterioso "discepolo che Gesù amava", che ci fa venire in mente la questione esoterica del discepolo rappresentato nell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci, figura femminile forse a rappresentare la presunta sposa di Gesù. Non è così, ma questa è un'altra storia...

Altro punto notevole è nelle nozze di Cana: Gesù, che non aveva ancora compiuto alcun miracolo in pubblico, forse viene esortato dalla Madonna a fare qualcosa poichè gli dice «Non hanno più vino». A quel punto Gesù dà una risposta seccata: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». Non voleva ancora palesarsi? Era una battuta sulla metafora vino-sangue? Comunque sappiamo che alla fine ha fatto il miracolo :-)

Ancora più misterioso è il passo del Vangelo di Marco in cui Gesù guarisce una donna emorragica:
Or una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia [...] udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello [...] E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male. Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi mi ha toccato il mantello?». I discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?».
Poi la donna si farà avanti, ma la questione è che Gesù si è accorto che qualcuno era guarito, senza sapere chi fosse e senza che lui volontariamente lo guarisse: il racconto di Marco è lampante e non dà spazio ad una cattiva interpretazione dell'evangelista, visto che è Gesù stesso a chiedere ai discepoli se avessero visto chi era stato. Ma è lo stesso Gesù subito dopo a spiegarci il mistero, dicendo alla donna «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Và in pace e sii guarita dal tuo male». Gesù, almeno in questo caso, non aveva il potere di guarire, ma Dio aveva dato il potere a chi avesse fede in Lui e così ha fatto anche con noi, che invece non abbiamo fede. Ci facciamo male da soli: Dio ci ha dato la scuola (la chiesa) e noi la disertiamo, Dio ci ha dato la preghiera e noi non gli chiediamo mai nulla, Dio ci ha dato la misericordia ma noi non facciamo l'elemosina (nemmeno quella spirituale).

Ho letto e riletto il Vangelo la sera prima di andare a letto, senza grosso impegno, più volte, e ho scoperto che le parole di Gesù nel loro contesto sono semplicissime. Anzi spesso ho trovato enfatici e retorici alcuni commenti teologistici che ho cercato per rispondere ad alcune delle domande come quelle precedenti. Nel contesto si riesce a cogliere il personaggio, la comunicazione, il carattere caritatevole ma anche severo, persino la geografia della Terra Santa, e ribadisco che prima tutto questo non mi interessava minimamente. Ma leggendo il Vangelo la sera, come si fa con un romanzo, ho colto la novità del Figlio di Dio (per chi credeva) e del personaggio sconvolgente (per chi ancora doveva credere) che si esprimeva tramite metafore (le parabole), esattamente come fa chiunque di noi quando vuole spiegare un concetto in modo da essere sicuro che l'interlocutore lo capisca. Le parabole erano semplici e calate nella cultura di quel contesto: il padrone e i servi, il vignaiolo e gli operai, il pastore e le pecore, il ladro, il maestro e i discepoli. Per chi vuol vedere, credere in Gesù non è solo questione di cogliere la sua divinità nei miracoli, che presuppone la fede negli evangelisti in quanto testimoni veritieri di quanto hanno visto e udito: infatti i miracoli erano perlopiù indirizzati ai contemporanei, che spesso non credevano nemmeno quando vedevano, e di questo fatto Gesù si lamenta più volte. La sua divinità si coglie nel messaggio rivoluzionario ancora oggi, che non è facile sintetizzare, ma che si può delineare a grandi linee prima di intraprendere un post che entri dentro i Vangeli, come cercherò di fare nel futuro.

  • Amare gli altri fino a perdonare coloro che ci fanno del male (attenzione, non "dimenticare", ma appunto perdonare), poichè se si ama il prossimo i comandamenti sono automatici (v. http://aftermanict.blogspot.it/2014/01/esoterismo-e-catechismo.html);
  • mortificare le velleità e gli interessi terreni, perchè la vita è un momento di passaggio tra la generazione e la Vita Eterna, momento in cui Dio ci dà la possibilità di dimostrare con le nostre opere 2 concetti che a Lui stanno estremamente a cuore:
    • credere che Dio esiste, che è il presupposto per seguire i comandamenti;
    • amare gli altri;
  • pregare e avere una fede sincera, poichè anche il padre più sciagurato concede al figlio che gli chiede con sincerità e insistenza, mentre semplicemente rispettare meccanicamente i precetti non ci rende degni di alcun premio;
  • diffondere la Sua parola, perchè quando avrà raggiunto tutti gli angoli della Terra (e quindi nessuno avrà più scuse), allora ci sarà la fine del mondo Gesù tornerà per il Giudizio Finale e la resurrezione dei morti in carne ed ossa.
Aggiungo solo che adesso, che riconosco i passi del Vangelo e li contestualizzo, a messa non mi annoio più. Anzi, nell'omelia cerco di capire se l'interpretazione del parroco è simile alla mia, spesso con molte sorprese...