sabato 20 ottobre 2018

Operare il bene con l'aiuto di Neuromarketing & Analisi Transazionale

Quante volte ti lamenti del male che ti circonda, ti scandalizzi delle notizie di cronaca nera, soffri del male operato contro di te. Gli imbrogli, le ipocrisie, l'invidia e la maldicenza sono mali che ti insidiano continuamente. Ma poi come ti comporti? Perdoni, offri al Signore, porti pazienza? Oppure ti vendichi, parli male degli altri, pratichi l'invidia? Statisticamente penso che sia più probabile la seconda ipotesi...
Eppure conosci bene la teoria:
  • devi operare il bene perché chi semina vento raccoglie tempesta e chi semina pace avrà la salvezza
  • in virtù del battesimo ricevuto, dobbiamo sostenerci gli uni con gli altri
  • devi pazientare e perdonare
Tutto facile a dirsi, ma poi a farsi è un altro paio di maniche!
Di fronte ad uno sgarbo, dovresti compiere una serie di atti contro la tua natura:
  • resistere alla tentazione di mandare a quel paese l'altra persona
  • magari resistere alla tentazione di mettergli le mani addosso
  • resistere alla tua educazione, che magari non è sempre specchiata, ma che ormai ti viene spontanea
  • superare esempi di cattive reazioni ricevuti dai tuoi familiari quando eri in tenera età, anch'essi ormai inconsci
  • capire l'altro, entrare in empatia, per contenere una situazione che magari sta degenerando
  • il tutto in una manciata di secondi...
Impossibile! E allora perché Gesù, generato dal Dio Creatore, pretende da te comportamenti che sa essere impossibili? Se ci ha creato, ci dovrebbe conoscere bene! E infatti non sono comportamenti impossibili: si è fatto uomo e ci ha spiegato come fare. Certo non ci ha dato la formula magica, ma ci ha spiegato come plasmarci attraverso un esercizio continuo fatto di preghiera, digiuno, bene operato quotidianamente. Oggi ti do una notizia bellissima: con l'aiuto della scienza, questo lavoro di cesello è più facile, puoi accelerare i tempi, puoi comprendere ancora meglio cosa passa nel tuo cervello e in quello del tuo prossimo.
Pensa alla situazione in cui marito e moglie litigano in continuazione: possono digiuno e preghiera essere sufficienti? Non credo, visto che Dio non fa miracoli molto spesso (e noi non siamo bravi a chiederli), non ti permette di manipolare gli altri, anzi è un sostenitore del libero arbitrio... anche quello di tua moglie / marito!
Allora come puoi migliorare in tempi ragionevoli, per poi offrire al tuo coniuge il frutto del tuo cesello, sperare che se ne accorga e che migliori a sua volta? Facilissimo: capendo i meccanismi che regolano il cervello umano, riconoscendo e cassando comportamenti viziosi, promuovendo comportamenti virtuosi. La dico sporca: manipolando te stesso. La dico un po' meglio: allenandoti.
La teoria del cervello trino e il Neuromarketing.
Negli anni '70 Paul MacLean teorizzò che il nostro cervello è il risultato della compresenza di 3 cervelli che analizzano i dati provenienti dai tuoi sensi in modo interdipendente, benché con ruoli e velocità diversi. Su questa teoria molto convincente si basa l'impianto del Neuromarketing, altra scienza questa volta più recente (Martin Lindstrom l'ha teorizzata all'inizio del millennio), che ottimizza i messaggi di vendita sulla base delle risposte neurali. Tali risposte sono state osservate e misurate, e successivamente il Neuromarketing é stato testato con grande successo, tanto che le sue tecniche di comunicazione sono il fondamento delle tecniche di vendita. Insomma, la teoria dei 3 cervelli funziona e io stesso la uso con successo nel mio lavoro da molto tempo.
Brevemente la teoria enuncia la compresenza di 3 cervelli:
  1. il rettiliano, più antico, piccolo, retaggio della nostra discendenza dai rettili, velocissimo ad analizzare gli input dei 5 sensi e a prendere le decisioni focalizzate sui pericoli e i bisogni immediati, cioè l'ISTINTO: morte, dolore, sesso, cibo. In caso di pericolo, ti fa scappare senza pensare
  2. il limbico, più recente, cresciuto attorno al rettiliano, retaggio della nostra discendenza dai mammiferi (in particolare i primati), meno veloce ad analizzare i dati, focalizzato su pericoli e bisogni meno immediati come le EMOZIONI: prole, sonno, minzione, socializzazione, piacere sessuale e alimentare
  3. la neocorteccia, cresciuta sul cervello limbico, tipicamente umana, piuttosto lenta ad analizzare i dati, cioè la RAZIONALITÀ.
Dagli studi sulla risposta neurologica, pare che la vista sia il senso più veloce e meglio collegato al cervello rettile, che è il vero decision maker: la neocorteccia passa la vita a giustificare le decisioni che ha preso il cervello rettile. In realtà il senso più veloce in valore assoluto è l'udito, ma al fine di prendere una decisione, la vista batte tutti gli altri sensi. Infatti la vista ti fornisce, oltre al soggetto su cui ti stai focalizzando, anche moltissime informazioni di contesto che giustificano un maggior costo in termini di millisecondi rispetto agli altri sensi. Recenti studi hanno anche dimostrato che la vista attiva più aree del cervello in contemporanea, tra cui una antichissima: https://www.galileonet.it/2019/01/vista-sistema-visivo-cervello.
Qualche esempio: puoi riconoscere in modo approssimativo un suono, un sapore o un odore, una superficie. Ma se vedi un volto, lo riconoscerai magari a distanza di anni, anche se si è modificato nel tempo (rughe, barba, occhiali). Se vedi una superficie ruvida, puoi immaginarne la consistenza anche senza toccarla. Mentre al contrario, se la tocchi senza vederla, non ne capirai mai il colore, il materiale, o altre caratteristiche che sono ovvie quando si usa la vista.
Il cervello non è multitasking: fa una cosa alla volta, ma passa da un task all'altro in modo così rapido che non te ne accorgi. Esattamente come la CPU di un PC con un solo core (con tanto di context switching). A sua volta, ogni task deve passare al vaglio di ognuno dei tre cervelli, che a loro volta non lavorano in contemporanea. Il cervello rettile è rapidissimo ed è la prima stanza che viene attraversata dalle informazioni: questa situazione ti ucciderà, o ti farà partire la fame, o contiene un guadagno? Il segnale è quello di mangiare, scappare, oppure di passare velocemente l'informazione al cervello limbico. Ecco che l'informazione va nella stanza del cervello limbico: è affetto, un'emozione, una storia? Il cervello rettile ha influenzato la decisione? Il cervello limbico agisce di conseguenza, prendendo la decisione sulla base delle emozioni. Ecco che l'informazione passa al vaglio della neocorteccia, che si trova nella terza e ultima stanza: qui la neocorteccia si trova di fronte a qualcosa di già deciso dagli altri cervelli (e quindi semplicemente giustificherà razionalmente la decisione), oppure si prenderà il tempo di ragionare.
Inquinare la vista inevitabilmente porta ad inquinare la propria mente.
Spesso si guarda qualcosa per pura curiosità (cervello limbico): il film pornografico, il video dell'ISIS che decapita o incenerisce un malcapitato, la scena di spaccio nei bagni della scuola. E la curiosità diventa l'auto giustificazione... mentre in realtà quello che è successo è che hai inserito un nuovo dato all'interno del tuo cervello limbico, un dato che prima non c'era e ora invece si, pronto a saltare fuori alla prima occasione utile.
Seguendo gli esempi di prima, chiederai al tuo / tua partner una prestazione particolare di cui ti è venuta voglia senza ricordare nemmeno bene il perché, e senza che magari lei / lui abbia voglia. Avrai paura di un arabo che ti passa accanto, e negli anni la paura si trasformerà in odio... insensato o giustificato diversamente, ma in realtà generato dalla decapitazione vista anni prima, dallo stupro visto al TG, dalla vista dei tuoi genitori che contraevano il volto parlando degli immigrati. E ancora, vedendo che i fighi della scuola vanno in bagno a comprare roba, ti sembrerà tutto normale e magari ti avventurerai anche tu per non sentirti escluso (si chiama "principio della riprova sociale")... ma in realtà lo farai in modo che gli altri ti vedano mentre lo fai. Perché, inconsapevolmente, sai che la vista è il senso più importante. E qui sta la trappola.
Premetto che chi ti scrive non è un bacchettone, un membro del clero, un puritano. Parlo per esperienza personale a 360°, vita vissuta, esperienza anche raccolta da chi mi ha chiesto consigli di persona o sui forum specializzati di cui ero amministratore. E ne ho fatto le spese, che ora vengo qui a riportare e a redimere. Se posso insegnarti qualcosa e convincerti a scansare alcuni errori che ho fatto, che ho evitato, da cui comunque ne sono uscito ancora vivo, allora sarai al sicuro e la mia missione qui è compiuta. Se leggerai senza applicare nulla di quello che trovi scritto qui per te, diventerai un numero dei miei analytics di Google, di cui non so cosa farmene. Io sono qui per aiutarti, non per guadagnare 1 millesimo di centesimo dalla pubblicità. Tu sei il centro dei miei insegnamenti e hai la responsabilità di applicare i trucchi di vita che imparerai qui.
Il nostro cervello si nutre di dopamina, endorfina, serotonina, ossitocina. La musica e l’amicizia, la cioccolata e i sorrisi, il sesso e i gatti, i like e lo yoga, le coccole e il bricolage. La lista si allunga ogni giorno. A quanto pare non abbiamo altro scopo di vita se non quello di garantirci il migliore equilibrio neurochimico possibile. Tra pochi anni potremmo valutare ogni oggetto o attività umana con un punteggio in mg di dopamina. Un cane = 10, se è un cucciolo = 15. Un amico da 10, un grande amico vale 20.
Chimicamente parlando, quando fai qualcosa di normale o di ordinario, non accade nulla... Quando fai qualcosa di piacevole, fai una buona azione verso una persona, ricevi un complimento degli altri, il cervello limbico invia ormoni di piacere, relax, soddisfazione, compiacimento, benessere, etc. Ma quando fai qualcosa di trasgressivo, proibito, illecito, o peggio illegale, è a quel punto che davvero il cervello pompa ormoni nel sangue e ti causa emozioni forti come ebbrezza, eccitazione mista a paura, sballo, euforia.
Quando, mentendo a te stesso, dirai che é solo per questa volta e che non ce ne sarà una seconda, in realtà cercherai di indurre il tuo cervello a produrre una dose di quella sostanza che in quella occasione ti era piaciuta tanto. Ecco perché hai mentito a te stesso: ci sarà una seconda volta e non sarà bella come la prima. Cercando il ricordo della prima volta, ce ne saranno di terze, quarte e quinte. E se riuscissi mai a ripetere il piacere della prima volta nel tuo cervello ormai assuefatto, non faresti altro che rafforzare quello che ormai è diventato un vizio, una dipendenza da quell'ormone cerebrale, insomma un disordine. Per concludere: se fai qualcosa per la prima volta, bella o brutta, la seconda ti verrà più facile della prima (anche se ti sei ripromesso di non farla più). E le droghe servono proprio a questo: a indurre il tuo cervello a produrre quelle sensazioni senza dover vivere l'esperienza, senza doversi muovere, semplicemente a comando. Ma la produzione artificiale porta con sè un terribile svantaggio: quello di spremere velocemente le ghiandole in modo innaturale e quindi di danneggiarle (la cosiddetta "fase down"), fino alla distruzione. E se già sai quanti brutti scherzi incontrollati ti procura il cervello quando è sano (incubi, manie / fobie, tristezza, etc), figurati un cervello anche solo un po' danneggiato!
Ma le droghe non sempre c'entrano: puoi avere un disordine alimentare, sessuale, una mania, una cattiva abitudine. Alla fine tornerai sempre al punto di partenza, cioè l'insoddisfazione. Se ti abbuffi di cibo domani avrai ancora fame, se hai fatto un'orgia domani avrai ancora più voglia di farne un'altra (e pagheresti...), se assumi alcol o droghe sentirai ancora l'esigenza anche dopo il coma, se giochi al video poker tornerai a farlo anche dopo aver perso tutto nella convinzione di rifarti. Ormai non sono più gli amici, il contesto, la situazione: ormai è il tuo cervello rettile che te lo chiede, perché lo hai educato a pensare che quella sensazione fa parte della tua sopravvivenza.
Il Divino afferisce al mondo invisibile, ecco perché è necessaria la Fede.
E probabilmente è anche il motivo per cui la Storia, dall'Ebraismo al Cattolicesimo, è permeata di visioni profetiche, segni prodigiosi, miracoli. La Vita di Gesù, quella di Santi quali es. Padre Pio, le apparizioni mariane, sono tutti eventi tangibili permeati da guarigioni inspiegabili dalla medicina, eventi sovrannaturali che sovvertono le leggi fisiche, profezie che annunciano catastrofi che si sono verificate puntualmente. Dio conosce la tua difficoltà a comprendere e a fidarti di ciò che non vedi, e proprio per questo motivo ha mandato Suo Figlio, successivamente la Madonna, le stigmate dei Santi: perché tu prima vedessi il sovrannaturale, poi credessi al Suo emissario, infine ascoltassi ciò che questi aveva da dirti a nome di Dio. E invece molti, nonostante hanno visto, poi comunque non hanno creduto ai propri occhi. Nonostante molti che avevano visto, avessero poi raccontato ad altri ciò a cui avevano assistito, nemmeno questi altri hanno creduto alle proprie orecchie. E persino coloro che hanno visto e hanno creduto, credono in Padre Pio, nella Madonna, in Natuzza Evolo piuttosto che in Dio: credono e cercano l'emissario, vanno a Medjugorje a cercare e a sperare di vedere la Madonna, a venerare i veggenti, dimenticandosi che Dio è gratuitamente nella loro casa. Poi ci sono quelli che, pur vedendo o sentendo le testimonianze, non ci credono: se invece gli racconti che qualcuno ha visto un UFO, li vedi correre verso il luogo dell'apparizione.
Il messaggio di Dio è chiarissimo nei Vangeli: ecco perché ha inviato Gesù solo una volta. I fenomeni successivi non fanno altro che dare testimonianza di Lui (per chi naturalmente non era ancora nato...), della Sua Parola e della Salvezza. Cioè, partendo dai fenomeni sovrannaturali, Dio spera che se tu vedi un miracolo es. il sole di Medjugorje o di Oliveto Citra, crederai che Gesù è vissuto, è risorto, tornerà a salvare i buoni e seguirai le istruzioni che ti ha fornito per salvarti. Ragionando a ritroso, Dio ama le sue creature, vuole che nell'ultimo giorno si salvino tutte e si è fatto uomo per dirti come fare; e visto che è passato molto tempo dal 33 d.C., è costretto a rafforzare le testimonianze di quella Parola con eventi sovrannaturali contemporanei nella speranza che, vedendo o ascoltando chi ha visto, tu creda e segua le istruzioni. Ogni tanto è anche costretto a mandare emissari come S. Paolo, S. Francesco, fino alla Madonna e a Padre Pio, perché le persone perseverano ad ignorare o a travisare.
Queste istruzioni sono semplicissime: credere in Dio, amare il prossimo, pregare.
Credere in Dio sembra essere un problema grande, nonostante Dio lo abbia semplificato incarnandosi nel più "tangibile" Gesù e ci abbia sempre infarciti di eventi sovrannaturali. Conosco molte persone che, pur avendo assistito a manifestazioni sovrannaturali, hanno apprezzato il clima mistico e non hanno creduto né ai loro occhi, né alla natura divina di ciò che avevano visto, salvo poi archiviare tutto nella propria mente come "stranezza da raccontare per riempire una serata". Beati coloro che crederanno senza vedere, come disse Gesù a S.Tommaso, perché tanto non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere.
Amare il prossimo è un altro problema grosso. Dio conosce i nostri limiti e non ci chiede di salvare il mondo, ma semplicemente di essere buoni con la nostra fetta di mondo, coloro che incontriamo nella vita: parenti, i coniugi, i figli, gli amici, ma anche gli sconosciuti in cui ci imbattiamo. Appunto il prossimo. Questo avviene perché, se una persona si trova in difficoltà e nessuno le dà una mano, potrebbe anche rischiare la vita e Dio non accetta la distruzione del Creato o anche solo il malessere della Sua creatura preferita. Se fossimo tutti generosi gli uni con gli altri, il mondo sarebbe migliore o peggiore? Se la gente ti sorridesse sempre, vivresti meglio o peggio? Se fossi coccolato da tutti, saresti più felice o più triste?
Pregare poi sembra davvero una stupidaggine... Parlare con l'uomo invisibile come i matti, dire il rosario (che è pure lungo) perdendo tempo prezioso, e poi a che serve? Perché Dio dovrebbe avere questa fissazione? Non abbiamo detto che dobbiamo aiutare il prossimo? Allora meglio non perdere tempo a pregare e piuttosto facciamo del bene agli altri! In realtà Dio sa che abbiamo la memoria corta, che necessitiamo di esercizio costante, che abbiamo bisogno di obiettivi di breve, medio e lungo periodo. Se devi studiare qualcosa, devi ripetere la lezione tante volte per ricordarla il giorno dopo. E le cose che sai fare meglio sono quelle che hai imparato nel tempo, ripetendole in continuazione, magari con l'impostazione di un maestro che te le ha spiegate. Se l'obiettivo di lungo periodo è la Salvezza, quello di breve periodo è riuscire a ritagliarsi il tempo per pregare il rosario (15 minuti contati). Ci sono anche gli obiettivi di medio periodo, e sono piccoli e grandi a piacere.
Ama il prossimo tuo e sarai amato da Dio. Riprogramma il tuo cervello e gestisci la relazione con gli altri.
Come evidenziava Sigmund Freud, il tuo cervello vive di transfert, cioè trasferisce sugli altri, sulle situazioni, sui sogni i tuoi desideri, i traumi, le emozioni. È il suo modo di proteggersi, lo fa per la sua e per la tua sopravvivenza, che tu ne sia consapevole o meno. Se perdi qualcosa, sognerai di cercarla e possibilmente di ritrovarla. Una persona che ti sta antipatica a pelle probabilmente assomiglia o fa qualcosa che ti ricorda una persona spiacevole. Se hai paura dei cani, dell'altezza, dell'acqua profonda probabilmente stai trasferendo nella situazione attuale una situazione di pericolo che hai vissuto in passato.
In un articolo interessante sulla castità prematrimoniale (su cui preciso di non essere d'accordo e che anche Papa Francesco sta riconsiderando), ho trovato un interessante spunto di riflessione. Il sesso fatto col proprio coniuge, se si hanno avuto rapporti prematrimoniali, sarebbe il transfer di rapporti precedenti e particolarmente gratificanti con i partners passati. Detto che non mi sembra un dramma, perché di fatto tutto è un transfer, era interessante anche un'altra proposta di riflessione. Regalare alla propria moglie il reggiseno della pubblicità, indossato dalla belen di turno, sarebbe il tentativo di trasferire l'immagine di belen sulla propria moglie: una sorta di tradimento, legittimato dalla propria coniuge! Di quali fantasie vive il nostro cervello! Ecco perché devi controllarti e governare il tuo rapporto con gli altri: non è sempre facile amare il prossimo, e nemmeno te stesso, ma puoi darti una mano da solo con la conoscenza di te stesso e del tuo interlocutore.
La più accreditata teoria che evolve i transfert freudiani e li porta sul piano quotidiano è l'analisi transazionale, teorizzata negli anni '50 da Eric Berne e successivamente migliorata da altri eminenti psicoanalisi. Ne darò una veloce spiegazione, ma senza banalizzarla come succede nei corsi di formazione americaneggianti. L'analisi transazionale teorizza un IO trino (si, ancora una volta i 3 cervelli...), formato da tre strutture rappresentate graficamente come una sola personalità, ovvero i tre Stati dell'Io, anche in questo caso ognuno con le proprie funzioni:
  1. Adulto (Neopsiche)
  2. Bambino (Archeopsiche)
  3. Genitore (Esteropsiche)
La comunicazione tra due individui può essere letta come una transazione (o scambio) tra stati diversi o omologhi dei due io, quindi si parla nel primo caso di "transazioni incrociate" e nel secondo di "transazioni complementari". Es. chiedi a tua moglie dov'è la maglietta perché non la trovi. Tua moglie può rispondere:
  • "Non lo so" (adulto - adulto)
  • "Non l'ho persa io" (adulto - bambino)
  • "Perdi sempre tutto" (adulto - genitore)
Ciascuno di noi è libero e responsabile dei propri comportamenti. Ogni comunicazione avviene su due livelli che si influenzano reciprocamente, il contenuto (il cosa si dice) e la forma (il come lo si dice). Si comunica secondo segnali verbali e non verbali e se il verbale è contraddetto dal non verbale, si ha una incongruenza.
Ogni stato dell'Io ha connotazioni positive e connotazioni negative, a seconda che favorisca oppure impedisca l'indipendenza della persona. Vediamo gli stati e le due accezioni di ognuno di essi.
Io Adulto: la parte adulta è la parte razionale di tutti noi, dove si elaborano le informazioni. L'Adulto esamina la situazione e valuta di conseguenza, effettuando un "calcolo di probabilità". Se, ad esempio, devi attraversare la strada, il tuo Adulto ti deve dire che ci sono buone probabilità che non ti investano. È la neocorteccia...
Lo stato adulto, nella sua funzione positiva vive oggettivamente la realtà, vivendo il "qui e ora", non drammatizza l'errore e decide in base a ciò che è noto. Qualora sia contaminato e non ben funzionante, trascura le emozioni ed i valori, non si cura dei rapporti interpersonali, insomma non comunica col cervello limbico.
Quando sei nell'adulto, usi tutte le facoltà intellettuali sai valutare la situazione.
Io Bambino: la parte bambino dell'Io è dove è racchiusa la spontaneità e l'emotività. Il Bambino racchiude tutte quelle esperienze, quei comportamenti che hai messo in atto nella tua infanzia. Quando sei nel Bambino non ti comporti come un bambino qualsiasi, ma come ti comportavi quando eri bambino. Il Bambino poi si divide in Adattato, Ribelle, Libero, ognuno con i propri aspetti positivi e negativi.
Il Il Bambino Adattato positivo accetta le regole, collabora e agisce per farsi accettare, mentre quello negativo si sottomette alle regole, si compiange e subisce per farsi accettare.
Il Bambino Ribelle positivo ha spirito d'iniziativa e quello negativo è sempre contrario per principio.
Il Bambino Libero / Naturale positivo si esprime in tutto liberamente, mostrandosi apertamente, mentre quello negativo ha paura ad esporsi ed esprimersi, è intimidito, si isola.
Io Genitore: La parte genitoriale dell'io è quella dove sono custoditi i sentimenti, i comportamenti, le emozioni, gli insegnamenti, gli esempi che noi abbiamo appreso dalle figure che ci hanno educato. Quando ti trovi nello stato Genitore, reagisci secondo i modelli paterni o materni. Il Genitore si manifesta in due modi: come stato attivo dell'io, oppure come influenza. Quando è uno stato attivo, reagisci come reagivano i tuoi genitori / educatori. Quando è un'influenza, reagisci come i tuoi genitori / educatori volevano che tu reagissi.
Il Genitore si divide in due tipi: Normativo e Affettivo, ognuno dei quali ha il suo aspetto positivo e negativo. La funzione genitoriale normativa, nella sua accezione positiva, guida, insegna e offre regole e valori, mentre nella sua accezione negativa, critica, impone, rimprovera, punisce, svaluta. La funzione genitoriale affettiva, nella sua accezione positiva cura e incoraggia, mentre nella sua accezione negativa è iperprotettiva, si sostituisce all'altro e condiziona l'affetto al possesso dell'altro.

Per sbirciare l'equilibrio dei tuoi stati puoi fare o fare fare alle persone che vuoi conoscere meglio il test"egogramma". Eccone uno ben fatto: https://www.percorsidicounseling.it/test/egogramma Minore sarà l'adulto, maggiore lo sbilanciamento tra gli stati, peggiore sarà la situazione.
La relazione con gli altri e la gestione del conflitto. Disinnescare i "giochi" pericolosi.
La tua psiche si mantiene in equilibrio mentale soddisfacendo le sue 3 "fami":
  • la fame di stimolo: tutti gli esseri umani vanno alla ricerca di stimoli e sensazioni;
  • la fame di riconoscimento: ognuno di noi ha bisogno di sapere che esiste, che non è un fantasma in mezzo agli altri;
  • la fame di struttura: la struttura del tempo nelle ore di veglia, es. la ricerca di un passatempo quando ci si annoia.
Il cibo di cui la psiche nutre le 3 fami sono le carezze e le transazioni. Es. se entri in una stanza, saluti una persona e lei ti ricambia, vi siete scambiati 2 carezze. Berne definisce una carezza come "qualsiasi atto che implica il riconoscimento dell'altra persona". Salutandosi, le persone riconoscono gli altri, cioè se ti accorgi della persona nella stanza, lui sa di esistere. Le carezze quindi soddisfano le due fami di stimolo e di riconoscimento. Una serie di carezze si definisce transazione. Se la persona non ricambia il saluto, la tua fame di riconoscimento ti porterà a cercare una carezza, anche negativa: borbotterai, saluterai nuovamente con voce più alta, oppure seccata, o rimarrai in silenzio facendo rumore (sedia, passi, schiarimento di voce) con l'intenzione (tornaconto conscio o inconscio) di provocare una reazione nell'altra persona, anche negativa es. una smorfia o una lamentela, pur di vederti riconoscere dall'altra persona.
A cosa servono le transazioni? A riconoscerle, a governarle, a disinnescare i "giochi" e cioè le transazioni pericolose e negative. É il meccanismo del gancio e dell'anello, per cui chi butta il gancio vuol incastrare l'interlocutore nel gioco fino al compimento del suo tornaconto conscio o inconscio. Il gioco è una regressione allo stato bambino, caratterizzata dalla ripetitività, dalla svalutazione, dalla provocazione, spesso condita da disprezzo e polemica. Ma soprattutto la sua caratteristica è il colpo di scena finale, quasi sempre negativo per tutti i giocatori. Serve a chi lo inscena per confermare le proprie convinzioni, oppure a ricevere come tornaconto una carezza negativa (solo nella minoranza dei casi positiva) perché è quella a cui siamo stati educati. Ma serve anche a chi fa da anello, perché cade nella trappola in modo incoscientemente volontario, a sua volta per un tornaconto inconscio. Infatti si dice che i giocatori recitano un "copione".
Gioco "Perché non... si ma...": è un gioco molto frequente e consiste nel sottoporre un problema, scartando ogni soluzione, per passare il tempo, per trasformare l'interlocutore in una vittima, per ricevere conferma della propria miseria / infelicità / depressione. Esempio:
- Si è rotto il tubo dell'acqua [getta il gancio all'interlocutore]
- Perché non chiami l'idraulico?
- Si, dovrei ma costerebbe troppo
- Perché non chiedi a tuo marito? [l'interlocutore non ne è uscito e rimane impigliato]
- Si, potrei ma non lo aggiusterebbe bene
- Perché non provi tu con un tutorial su YouTube? [l'interlocutore ormai è nell'anello]
- Si, una volta ci ho provato, ma è stato un disastro

A questo punto, se cala il silenzio, entrambi escono sconfitti (tornaconto del passatempo, della commiserazione, della tristezza). Altrimenti l'interlocutore si innervosisce e risponde male: l'agganciatore gli inveisce contro, scambiando i ruoli e trasformandolo in vittima, che era il vero tornaconto della lamentela.
Gioco "bollini di ferro": sono le raccolte a punti che premiano i nostri desideri negativi. Accumuliamo bollini finché ci sentiamo giustificati, consciamente o inconsciamente, a mettere in atto il tornaconto finale. Es. La persona che puntualmente arriva in ritardo e ogni giorno con una scusa diversa: ma il tornaconto inconscio è quello di essere maltrattata, di ricevere carezze negative da una persona in particolare (es. il capo, la figura paterna perché così era impostato il rapporto con suo padre) o dagli altri in generale (autorizzazione all'autocommiserazione).